Monete, pesi e misure Firenze
La moneta fiorentina è il fiorino (fi o ff), realizzato su un cerchio, come tutte le monete; coniato per la prima volta nel 1252 diventerà presto l’elemento economico portante di tutto il mondo commerciale. è una moneta con un potere d’acquisto straordinario, fatta quasi totalmente d’oro; l’alterazione della percentuale dei metalli della lega del fiorino comportava pene molto pesanti, come il taglio della mano. Da un lato era raffigurato il giglio, simbolo della città, e dall'altro San Giovanni Battista, il patrono. La realizzazione di queste immagini era affidata ad artefici di primo piano (Michelozzo, Bernardo Cennini, Pollaiolo).
Le monete hanno due diverse scale di valutazione al loro interno.
Fiorini a oro: indica il calcolo del fiorino alla valutazione del valore dell’oro al momento. E' un conto che viene fatto senza toccare manualmente il fiorino, sulla carta. Essendo il fiorino d’oro pressoché puro era molto deperibile ed era quindi meglio maneggiarlo poco per non disperdere l’oro. Si facevano quindi dei sacchetti sui cui venivano posti sigilli (fi di suggello). Quasi tutti i fiorini arrivati a noi ci sono giunti quasi integri proprio per questo motivo.
Fiorini di piccioli: sono quelli calcolati coi loro sottomultipli fatti di metalli di lega. Erano le monete che circolavano liberamente. Accanto al fiorino circolavano, infatti, altre monete, come il soldo (S), il denaro (D) e il quattrino. C’era poi la lira (L o ll o lr), una moneta ideale usata soltanto come termine di paragone economico.
Al momento del primo conio un fiorino = 1 lira, ma si assiste poi a una rapida svalutazione che culmina a inizio ‘500 quando 1 fiorino = 7 lire. Il fiorino fiorentino, che non a caso dava il nome a molte monete europee fino all'avvento dell’euro, è stato per secoli la principale moneta di scambio, molto potente sul mercato. I fiorini hanno nome diverso a seconda delle loro caratteristiche fisiche: largo, stretto, nuovo, grosso… I fiorentini furono scelti in molti luoghi, anche fuori dall'Italia, come coniatori, mestiere di grande fiducia.
Ciò che interessa a noi moderni della moneta è individuare il rapporto con la nostra realtà per poter fare confronti convincenti. I metodi di raffronto sono essenzialmente 2:
Metodo empirico di Procacci: basato sui puri confronti di elementi equiparabili (anche se con diverso valore rispetto a oggi e quindi poco attendibile). Dai documenti ritrovò i prezzi di moltissimi elementi e in base ad una classificazione di questi creò delle tabelle dove vari oggetti interessanti per lo storico dell’arte erano paragonati con il presente. Ciò è discutibile perché il valore di alcune cose del passato e molto diverso rispetto a quello che gli attribuiamo oggi.
Metodo degli storici dell’economia: calcolare il rapporto di valori tra cose diverse all'interno della medesima epoca così da poter analizzare il reale costo della vita in un determinato periodo storico di interesse. Valutazioni di questo tipo sono state fatte ad esempio per il prezzo del grano (per fare 1 Kg di pane. è possibile così calcolare il costo annuo del pane necessario per il sostentamento di una persona) e per i salari percepiti da personaggi attivi in vari settori come le maestranze (lavoranti del cantiere: capomastro, manovali, muratori) e i lavoratori del cantiere in senso più ampio (affreschisti, pittori ecc...).
Firenze fu protagonista delle scoperte geografiche(Amerigo Vespucci): un fiorentino Paolo Val Pozzo Toscanelli, elaborò un mappamondo su ipotesi avanzate che si pensa portò alla scoperta dell’America. Firenze fu però anche la prima a risentire dei crolli finanziari dovuti alla messa in circolo di grandi quantità d’oro provenienti dal Nuovo Continente.
Pesi e misure. Per tutto il medioevo, fino all'età napoleonica, è esistita una grande quantità di pesi e misure di tutti i generi: lineari, di peso, per granaglie, per cose pesanti (legno, minerali ecc…) ecc.. Spesso, murati sotto alle logge che servivano alle riunioni civiche, si trovano i modelli delle misure da osservare (sbarre di metallo, recipienti ecc..). Fino all'introduzione del sistema metrico decimale i pesi e le misure furono differenziati anche per luoghi molto vicini tra loro (es. il barile fiorentino per il vino o l’orcio per l’olio, erano diversi da quelli pratesi o anche dei paesi vicini).
Per noi ciò crea una gran confusione che non siamo in grado di ricostruire perché mancano i termini di confronto. Nei periodi più antichi le lunghezze erano rapportate al corpo umano (piede, braccio, ecc…). Esistono, se pur molto scarne, delle pubblicazioni dove viene comparata la misura precedentemente usata con quella del sistema metrico decimale (una storica dell’economia, Frangioni, ha raccolto più dati possibile su questo problema).
Questi elementi di misurazione sarebbero fondamentali anche per la storia dell’arte perché fornirebbero maggiori informazioni su vari manufatti. Talvolta succedeva di vendere merci non con la loro misura ma in modo più libero (es. la stoffa a peso).
Le monete hanno due diverse scale di valutazione al loro interno.
Fiorini a oro: indica il calcolo del fiorino alla valutazione del valore dell’oro al momento. E' un conto che viene fatto senza toccare manualmente il fiorino, sulla carta. Essendo il fiorino d’oro pressoché puro era molto deperibile ed era quindi meglio maneggiarlo poco per non disperdere l’oro. Si facevano quindi dei sacchetti sui cui venivano posti sigilli (fi di suggello). Quasi tutti i fiorini arrivati a noi ci sono giunti quasi integri proprio per questo motivo.
Fiorini di piccioli: sono quelli calcolati coi loro sottomultipli fatti di metalli di lega. Erano le monete che circolavano liberamente. Accanto al fiorino circolavano, infatti, altre monete, come il soldo (S), il denaro (D) e il quattrino. C’era poi la lira (L o ll o lr), una moneta ideale usata soltanto come termine di paragone economico.
Al momento del primo conio un fiorino = 1 lira, ma si assiste poi a una rapida svalutazione che culmina a inizio ‘500 quando 1 fiorino = 7 lire. Il fiorino fiorentino, che non a caso dava il nome a molte monete europee fino all'avvento dell’euro, è stato per secoli la principale moneta di scambio, molto potente sul mercato. I fiorini hanno nome diverso a seconda delle loro caratteristiche fisiche: largo, stretto, nuovo, grosso… I fiorentini furono scelti in molti luoghi, anche fuori dall'Italia, come coniatori, mestiere di grande fiducia.
Ciò che interessa a noi moderni della moneta è individuare il rapporto con la nostra realtà per poter fare confronti convincenti. I metodi di raffronto sono essenzialmente 2:
Metodo empirico di Procacci: basato sui puri confronti di elementi equiparabili (anche se con diverso valore rispetto a oggi e quindi poco attendibile). Dai documenti ritrovò i prezzi di moltissimi elementi e in base ad una classificazione di questi creò delle tabelle dove vari oggetti interessanti per lo storico dell’arte erano paragonati con il presente. Ciò è discutibile perché il valore di alcune cose del passato e molto diverso rispetto a quello che gli attribuiamo oggi.
Metodo degli storici dell’economia: calcolare il rapporto di valori tra cose diverse all'interno della medesima epoca così da poter analizzare il reale costo della vita in un determinato periodo storico di interesse. Valutazioni di questo tipo sono state fatte ad esempio per il prezzo del grano (per fare 1 Kg di pane. è possibile così calcolare il costo annuo del pane necessario per il sostentamento di una persona) e per i salari percepiti da personaggi attivi in vari settori come le maestranze (lavoranti del cantiere: capomastro, manovali, muratori) e i lavoratori del cantiere in senso più ampio (affreschisti, pittori ecc...).
Firenze fu protagonista delle scoperte geografiche(Amerigo Vespucci): un fiorentino Paolo Val Pozzo Toscanelli, elaborò un mappamondo su ipotesi avanzate che si pensa portò alla scoperta dell’America. Firenze fu però anche la prima a risentire dei crolli finanziari dovuti alla messa in circolo di grandi quantità d’oro provenienti dal Nuovo Continente.
Pesi e misure. Per tutto il medioevo, fino all'età napoleonica, è esistita una grande quantità di pesi e misure di tutti i generi: lineari, di peso, per granaglie, per cose pesanti (legno, minerali ecc…) ecc.. Spesso, murati sotto alle logge che servivano alle riunioni civiche, si trovano i modelli delle misure da osservare (sbarre di metallo, recipienti ecc..). Fino all'introduzione del sistema metrico decimale i pesi e le misure furono differenziati anche per luoghi molto vicini tra loro (es. il barile fiorentino per il vino o l’orcio per l’olio, erano diversi da quelli pratesi o anche dei paesi vicini).
Per noi ciò crea una gran confusione che non siamo in grado di ricostruire perché mancano i termini di confronto. Nei periodi più antichi le lunghezze erano rapportate al corpo umano (piede, braccio, ecc…). Esistono, se pur molto scarne, delle pubblicazioni dove viene comparata la misura precedentemente usata con quella del sistema metrico decimale (una storica dell’economia, Frangioni, ha raccolto più dati possibile su questo problema).
Questi elementi di misurazione sarebbero fondamentali anche per la storia dell’arte perché fornirebbero maggiori informazioni su vari manufatti. Talvolta succedeva di vendere merci non con la loro misura ma in modo più libero (es. la stoffa a peso).
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