Piazza Santissima Annunziata Firenze

Verità e leggende su Santissima Annunziata. Era qui che si festeggiava il Capodanno mariano, il 25 marzo, e i pellegrini adoravano la Madonna "con il volto dipinto dagli angeli". Ma in questo splendido spazio, nato dal genio del Brunelleschi e dell'Alberti, s'intrecciano anche note storie di fantasmi. Alla finestra di Palazzo Gattai ci sarebbe lo spirito di una fanciulla, invecchiata in attesa del suo amato marito.
Il capodanno, fino al 1750, si festeggiava ogni 25 marzo in piazza Santissima Annunziata. Una tradizione che a Firenze, da sempre legata al culto mariano, è continuata per oltre due secoli sebbene già nel 1528 il calendario gregoriano avesse fissato l’inizio dell’anno al primo di gennaio.

Nel giorno dell’Annunciazione la piazza si addobbava a variopinto mercato. Tra filati e panni, funghi secchi e formaggi, bevande e prelibatezze d’ogni genere, folle di pellegrini compravano fiori, candele e statuette ex voto per la Vergine miracolosa. La Madonna duecentesca affrescata nella basilica è tuttora adorata dai fedeli perché si pensa che il suo volto celestiale sia stato dipinto dagli angeli.
In Santissima Annunziata ha origine anche la festa della Rificolona del 7 settembre, giorno della nascita della Madonna. I mercanti della fiera partivano dal contado già il giorno prima, carichi di mercanzie. Rischiaravano il loro cammino con le tipiche lanterne appese in cima alle canne. Giunti in piazza bivaccavano tutta la notte sotto i loggiati alla tremula luce multicolore cantando laudi alla Rergine.

La piazza è celebre per l’armonia delle sue forme. Un gioiello rinascimentale frutto dell’estro del Brunelleschi e dell’Alberti, di Michelozzo e di Baccio d’Agnolo. Un elegantissimo salotto a cielo aperto dagli snelli porticati. Le sue simmetrie. Vi si affaccia Palazzo Budini Gattai, già Palazzo Grifoni. È l'edificio arancione che, con la chiesa alla spalle, si trova a destra di via dei Servi. Il palazzo patrizio fu voluto nel Cinquecento dal segretario di Cosimo I, Jacopo Grifoni detto l’Altopascio. Fateci caso, l’ultima finestra a destra del secondo piano ha la persiana sempre socchiusa.

Ci abita il fantasma di una fanciulla invecchiata alla finestra. Lo spirito di una sposina innamorata rimasta ad aspettare il rientro del giovane ed amatissimo marito, partito in guerra poco dopo le nozze. La povera ragazza avrebbe trascorso l’esistenza alla finestra, ricamando con un occhio sempre rivolto alla piazza divenuta la sua unica distrazione. Dopo la sua morte si cercò di chiudere la finestra, scatenando nella stanza una vera e propria rivoluzione, con libri che volavano, mobili che traballavano e quadri che cadevano. Da li lo spiraglio sempre socchiuso.

In Piazza Santissima Annunziata di Firenze ci sono due fontane gemelle in bronzo che raffigurano mitiche creature marine. Pietro Tacca vi ha espresso il suo estro in un capriccioso e squisito barocco. Le opere dovevano essere un regalo di Firenze alla città di Livorno, ma si racconta che una volta appurata la qualità delle opere realizzate, i fiorentini decisero di tenersele. Al centro della piazza campeggia il monumento equestre di Ferdinando I di Lorena del Giambologna. Il motto è sul basamento della scultura, "Majestate tantum".
Al centro l’ape regina sarebbe il Granduca, circondato da una miriade di api tutte rivolte a lui, che rappresenterebbero il popolo laborioso. Ora, dato che le api sono disposte a circonferenze concentriche e sfalsate è piuttosto complicato contarle senza confondersi. Da lì la leggenda che le api non si potrebbero contare in una sola volta. Per la cronaca le api sono 91.

Fonte: Quotidiano Il Firenze del 24 Gennaio 2010

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Commenti

FERDINANDO I DI LORENA?

Il Monumento equestre è dedicato a Ferdinando I di Medici e non di Lorena.

Anonimo

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