Chiesa San Romolo Fiesole Firenze

La meravigliosa chiesa dedicata a San Romolo sitrova nel cuore della perla che domina Firenze. Secondo le credenze popolari, spesso troppo fantasiose, il vescovo sarebbe stato allattato da una lupa, come il mitico fondatore di Roma. Nel 1878 la struttura fu oggetto di un imponente restauro. E nel 1900 si scoprirono collegamenti con il periodo ellenistico.

Già da San Domenico si scorge il suo esile ed elegante campanile svettare come un faro tra le colline. Ed è la prima immagine che appare appena svoltato il tornante d'ingresso alla celeberrima piazza Mino, a Fiesole. Ma l'esterno della cattedrale di San Romolo, rifatto a fine Ottocento, non lascia presagire il poderoso tuffo nella storia che ci aspetta appena varcato l'ingresso.
Si resta ammirati di fronte alla severa imponenza del suo stile. Un possente impianto romanico, con tanto di cripta e presbiterio rialzato, proprio come quello di San Miniato al Monte. Meravigliose capriate originali e una miriade di opere d'arte. Poi la cappella sepolcrale del vescovo Leonardo Salutati, che - completamente ricoperta di affreschi di Cosimo Rosselli e con un busto del vescovo realizzato da Mino da Fiesole dal superbo realismo fisiognomico - è un vero capolavoro rinascimentale.

Secondo la tradizione tenuta in conto da alcuni storici, il primo vescovo San Romolo sarebbe stato inviato a Fiesole nel I secolo addirittura da San Pietro e sottoposto al martirio da Nerone e Domiziano. Ma gran parte delle notizie che lo riguardano sono fantasiose, come la credenza che sia stato allattato da una lupa, assimilato, forse per il nome, al mitico fondatore di Roma. In effetti però, ad attestare la reale esistenza di un vero San Romolo che raggiunse la dignità di vescovo e presbitero per acclamazione tra il IV e V secolo, c'è una lapide malandata murata nella cripta della cattedrale.

La più antica immagine del santo è quella del trittico quattrocentesco dell'altare maggiore di Bicci di Lorenzo. I prodigi ed i miracoli, gli episodi leggendari e il martirio sono riportati nel ciclo di affreschi che ricopre il catino dell'abside con dieci storie della sua vita. La cattedrale è stata edificata nel 1028 dal vescovo Jacopo il Bavaro, che decise di trasferire entro le mura della città la cattedrale fino al allora posta alla Badia.

Fu poi oggetto di vari ampliamenti nel Duecento, come attesta l'iscrizione alla base del campanile riporta la data del 1206. Dell'Alto Medioevo fu costituito il capitolo, ovvero un collegio di presbiteri che vivevano insieme e avevano una regola di vita (in greco canon, da cui canonici). Ai canonici è dedicata una cappella ricavata dall'antica sagrestia trecentesca affrescata all'inizio del quattrocento e che accoglie un dossale marmoreo di Andrea Ferrucci.

Nel 1878 la cattedrale è stata oggetto di grandi lavori di restauro che sono durati 4 anni, interessando il paramento murario interno ed esterno, l'aspetto neogotico della facciata e il restauro degli affreschi sull'abside. Un monumento è dedicato al vescovo Corsani, promotore dei restauri. Lo scavo archeologico del 1990 ha portato alla luce i collegamenti con il periodo ellenistico.

Tra le altre opere di pregio ci anche due affreschi del Perugino, una bella cattedra lignea e sulla controfacciata una gigantesca statua di San Romolo di Giovanni della Robbia. Suggestiva e raccolta la cripta, sorretta da esili colonne di gusto arcaico con il fonte battesimale e il sarcofago del santo.

Fonte: Quotidiano Il Firenze del 14 Aprile 2009

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