Galleria d'Arte Moderna Firenze

La Galleria d'Arte Moderna di Firenze fu inaugurata nel 1924; è situata all'ultimo piano di Palazzo Pitti ed è formata da trenta grandiose sale che costituiscono il percorso espositivo. Le sale della Galleria d'Arte Moderna furono decorate nel XIX secolo all'epoca degli ultimi granduchi lorenesi.
Allestita in 30 sale del secondo piano, la Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti offre un quadro completo della pittura italiana del periodo che va dal Neoclassicismo fino al ventesimo secolo. Lungo il percorso, ben organizzato in sequenza cronologia e per gruppi tematici, si trovano in corrispondenza di ogni dipinto accurate descrizioni che consentono al visitatore di collocare storicamente ed artisticamente parlando ogni opera d'arte presente nella galleria.

Le opere risalgono al 1784 quando il granduca Pietro Leopoldo istitui l'attuale Galleri d'Arte Moderna destinata ad accogliere i dipinti premiati nei concorsi accademici. Dopo la cacciata dei Lorena nel 1859 il governo si occupò di assegnare una locazione a tutte le opere appartenenti alle collezioni lorenensi; la scelta cascò appunto proprio sulla Galleria Moderna dell'Accademia. Successivamente anche Vittorio Emanuele contribuì ad arricchire questo tesoro acquistando con opere acquistate nelle varie esposizioni.
Il comune di Firenze, in possesso delle collezioni di Diego Martelli, nel 1914 riunì tutte le raccolte cittadine d'arte moderna e attraverso una convenzione stipulata con lo Stato Italiano scelse la Galleria d'Arte Moderna come sede di questi capolavori.

Il Quartiere d'Inverno. Gli interventi architettonici più interessanti, quelli che ancora oggi lo caratterizzano, sono stati compiuti tra 1792 e 1815-20, quando Pasquale Poccianti lo connoterà come è attualmente con le decorazioni in stucchi dello scenografico Salone da Ballo e con importanti interventi decorativi e strutturali.

L'allestimento (ricostruito su fonti inventariali) ha conferito un'immagine che ci restituisce un ambiente arredato secondo lo stile eclettico dei Savoia. Le porzioni più estreme del Quartiere, (Salone da Ballo, Sala della Musica, Sala da Pranzo, Sala degli Staffieri, da un lato, Salotto Rosso e Salotto Cinese dall'altro) sono dedicate alla vita sociale e di rappresentanza, mentre il cuore con le camere da letto, lo studio e i salotti fa risaltare il fascino privato dell'ambiente in cui si è realmente vissuto.

I mobili e le suppelletili, nelle stanze parate in ricchi damaschi a pareti e tessuti fioriti a dimensione 'muquette', vanno dal XVIII secolo (con i mobili laccati e cineserie) allo stile impero con alcuni capolavori dell'ebanista Jean Baptiste Jouf, agli alari da caminetto, ai vasi in porcellana fino ai più domestici orologi, parures da scrittoio, specchi ed un nucleo di dipinti acquisiti dalla famiglia Savoia.

Da questo quartiere, mediante una scala a pozzo, si accede a quattro stanze poste al piano immediatamente sotto le soffitte detto Quartiere del Principe di Napoli, perchè fu abitato dal primogenito di Umberto I ed in seguito da Luigi Duca degli Abruzzi fratello minore di Emanuele Filiberto di Savoia. In questo piccolo spazio si accentua ancora di più la componente privata e domestica: carta da parati dipinta, la stanza del Principe con la culla, l'angolo della nutrice, la stanza del cameriere. Venne approntato nel 1871 per le brevi soste fiorentine della famiglia reale e fu destinato, per la sua vicinanza alla camera della Regina, ad accogliere l'erede infante.

Il gusto per l'arredo di questi ambienti è assai vicino per decorazione a quello di altre dimore Sabaude allestite durante la metà dell'800 per essere utilizzate come residenza di campagna o come luoghi per brevi soste.

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Commenti

Galleria d'arte moderna

Io che amo i dipinti ho apprezzato molto la Galleria d'arte moderna, uno dei migliori musei di Firenze.

Sandra

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