Castello di Sonnino Firenze

Era il castello di Montespertoli, ma all'inizio del Novecento divenne la dimora di Sidney, Ministro delle Finanze ai tempi della prima guerramondiale, barone e intellettuale. Oggi i De Renzis ci fanno il vino. Cimeli documentano le presenze di ospiti illustri di fine Ottocento: i re d'Italia, Giovanni Giolitti, Gabriele D'Annunzio. E' possibile assaggiare i prodotti direttamente in fattoria: qui si produce quasi un terzo del Chianti della zona Montespertoli.

Come ogni castello che si rispetti domina su tutta la valle con la sua svettante torre. Torre fortificata del trecento quasi interamente occupata dall'ingranaggio dell'orologio che ancora scandisce con meticolosa precisione il tempo che va. Siamo sulla collina che sovrasta Montespertoli, ad una ventina di chilometri da Firenze e con una vista mozzafiato sui duecento ettari di vigneti ed uliveti della proprietà.

E, come vuole la tradizione, il castello cela inaspettati tesori. Affreschi che affiorano sotto uno strato di intonaco, collezioni di libri rinvenute alla rinfusa in uno sgabuzzino. Entriamo. Cataste di cimeli di ospiti illustri, ritratti di famiglia, epistolari, oggetti d'epoca rapiscono la nostra attenzione. C'è un brandello di tessuto verde appartenuto alla prima bandiera italiana. Bastano pochi attimi a calarci in piena atmosfera 'fin de siècle'. Quando il Castello di Sonnino viveva i suoi momenti di maggiore splendore. Quando queste pareti ospitavano personaggi come il re Umberto I e Vittorio Emanuele II, ma anche D'Annunzio, Giolitti, ed altri.

Era l'epoca in cui vi abitava il barone Sidney Sonnino, statista e uomo politico. Ministro delle Finanze, presidente del Consiglio, poi ministro degli Esteri tra il 1914 e il 1919. Enfant prodige, figlio di un ricchissimo imprenditore ebreo e di una gallese, Sidney è stato un raffinato intellettuale, uno studioso di problemi agricoli, uno dei leader più impor tanti dell'Italia liberale. Il Castello di Sonnino custodisce il suo archivio privato e una parte della sua enorme biblioteca. Una miniera di informazioni sull'Italia a cavallo tra otto e novecento con tutti i documenti dell'entrata in guerra dell'Italia nel 1915 e i congressi di Parigi e di Versailles. Ma la storia di questo luogo si perde nel tempo. Si pensi che in origine il castello di Sonnino (chiamato castello di Montespertoli) apparteneva alla famiglia ghibellina dei Signori di Montespertoli. Nel 1393, con l'estinzione della famiglia Alberti, la sua proprietà fu addirittura acquisita dalla famiglia Machiavelli, che già deteneva il possesso di una grossa porzione del territorio, contribuendo al suo arricchimento artistico con numerose donazioni alle chiese locali.

Oggi nel castello vivono i baroni De Renzis Sonnino, che hanno compiuto da un lato un formidabile lavoro di recupero e dall'altro hanno portato la fattoria ad alti livelli produttivi. La memoria storica del castello si è conservata, ma senza farne un mausoleo. La disposizione delle stanze è rimasta la stessa, la torre, la terrazza e alcuni locali e saloni da sempre chiusi al pubblico sono oggi visitabili su prenotazione. In quanto all'azienda, che ha conosciuto negli ultimi anni grandi migliorie tecnologiche, possiede il 30% dei vigneti della denominazione Chianti Montespertoli docg e vanta l'uso di ben 11 tipi di uve.
La produzione vinicola si aggira sulle 250 mila bottiglie l'anno distribuite tra Europa, Asia e Stati Uniti. Poi ci sono l'olio, il vinsanto e la grappa. Un annesso del castello è stato adibito alla degustazione e alla vendita diretta dei prodotti.

Fonte: Quotidiano Il Firenze del 13 Luglio 2009

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