Galleria del Costume Firenze

La Galleria del Costume è locata all'interno della palazzina della Meridiana di Palazzo Pitti e raccoglie costumi ed abiti storici presentati in ordine cronologico di tempo, dagli inizi XVII fino ai primi anni del XX secolo. La galleria è formata da 13 sale ultimate dopo la ristrutturazione per opera di Pasquale Poccianti realizzata negli anni tra il 1833 ed il 1837.

L'arredamento degli ambienti risale al periodo della corte sabauda (1862-1865) ed in questo periodo le pareti vennero addobbate e decorate con sete e tessuti ed arredate con mobili pregiati provenienti da Parma e Piacenza.

Al fine di mantenere l'integrità delle stoffe costituenti i capi, i pezzi vengono alternati ogni 2 anni e per ogni ciclo espositivo vengono indicate in modo scrupoloso le origini e le provenienze. L'esposizione documenta l'evolversi degli, usi degli stili e delle tradizioni delle civiltà e possiamo trovare i classici costumi femminili del XVIII secolo stretti in vita e gonne gonfiate, abiti dell'Ottocento fino ad arrivare ai classici abiti dei primi anni venti del XX secolo.
Anche pe l'abbigliamento maschile esiste una vasta esposizione che procede parallelamente all'esposizione degli abiti da donna.

La Galleria del Costume è stata fondata nel 1983 da Kirsten Aschengreen Piacenti ed occupa 13 sale della Palazzina della Meridiana di Palazzo Pitti, fra cui le sei di facciata.

Nelle Sale occupate dalla Galleria i costumi sono esposti all’interno di vetrine appositamente climatizzate dove rimangono per un periodo di due anni, al termine del quale vengono sostituiti da altri esemplari. Si sono succedute dal 1983 al 1996 sei rotazioni di costumi; fino alla quinta 'selezione', le esposizioni evidenziavano secondo criteri didattici l’evoluzione della moda dal ‘700 agli inizi del ‘900; nel 1996 la selezione è stata dedicata all’ornamento, ovvero al ricamo e alla sartoria italiana e l’allestimento non segue un ordine cronologico; la prossima vedrà nuovamente esposti i costumi teatrali Tirelli corredati dei loro bozzetti e relative foto di scena.

Per l’esposizione degli abiti vengono utilizzate sette diverse tipologie di manichini, in relazione alle singole epoche e fogge.

Le rotazioni dei costumi sono determinate da esigenze di conservazione: evitano infatti che gli abiti vengano sottoposti allo stress di una permanenza troppo prolungata su manichino e ad una eccessiva esposizione ai raggi di luce, sebbene il grado di luminosità nelle sale sia rigorosamente controllato. Il periodico ricambio, oltre a fare del museo una istituzione viva ed in continuo fermento di idee ed iniziative, permette di mostrare il maggior numero possibile di opere, soddisfacendo così anche le esigenze dei pubblico e degli studiosi e gratificando la generosità dei donatori.

Le selezioni sono corredate di cataloghi dove, oltre a saggi inerenti la storia della moda e la conservazione dei manufatti tessili, vengono presentati i singoli capi mediante schede storico-artistiche che includono anche notizie relative alla provenienza e all'acquisizione.

Nella sala centrale da ballo si tengono esposizioni temporanee di costumi e accessori sempre di proprietà della Galleria, mostre che solitamente sono accompagnate da cataloghi facenti parte della collana 'La Galleria del Costume informa' e dei quali siamo già arrivati al settimo numero. I costumi esposti costituiscono di volta in volta soltanto un piccolo nucleo della collezione di proprietà della Galleria che comprende costumi storici dal XVI secolo (i più antichi sono gli abiti funebri restaurati di Cosimo I de' Medici, Eleonora di Toledo e don Garzia) ai nostri giorni, accessori e costumi teatrali (con il lascito dei costumi della Sartoria Tirelli), ed ammonta complessivamente ad un numero di circa quattromila pezzi, tutti conservati in depositi annessi alla Galleria. La maggior parte delle opere è pervenuta per donazione di privati o associazioni, fra le quali l’Associazione Amici della Galleria del Costume, che sostiene e si fa promotrice di iniziative connesse alla Galleria fino dalla nascita della Galleria medesima. Non mancano, anche se più sporadici, gli acquisti da parte dello Stato.

Al piano superiore dell’edificio, nelle cucine della Palazzina, è ospitato il Laboratorio di restauro tessile indispensabile per la manutenzione di abiti ed accessori e per tutte le attività relative all'esposizione dei costumi medesimi. Nel laboratorio vengono sottoposti ad interventi di restauro gli esemplari che si presentano in cattivo stato di conservazione o la cui foggia originaria ha subito modifiche nel tempo.

Da lunedì a domenica
Ore 8,15 – 16,30 nei mesi di novembre, dicembre, gennaio, febbraio
Ore 8,15 – 17,30 nel mese di marzo
Ore 8,15 – 18,30 nei mesi di aprile, maggio, settembre e ottobre
Ore 8,15 – 17,30 nel mese di Ottobre in coincidenza con il cambio da ora legale a ora solare
Ore 8,15 – 19,30 nei mesi di giugno, luglio, agosto

L'ultimo ingresso è sempre un'ora prima della chiusura.

Dove Siamo

Commenti

Museo del costume

Davvero impressionanti le collezioni di vestiti e costumi conservate all'interno del museo. Davvero un patrimonio da ammirare e conservare nel miglior modo possibile!

Anonimo

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