Chiesa San Pier Scheraggio Firenze

Quel che resta della chiesa di San Pier Scheraggio, vicino a Palazzo Vecchio, custodisce gelosamente al suo interno veri e propri capolavori. Celebre la meravigliosa Madonna della Ninna Nanna di Cimabue. Oggi resta solo la navata centrale, restaurata nel 1971; è quasi sempre chiusa al pubblico, salvo per mostre o eventi. Sotto l'antica abside romanica in pietra forte si trova una bellissima Annunciazione del Botticelli del 1481.

La chiesa di San Pier Scheraggio, o meglio quel che ne resta, si trova in via della Ninna, 'incastrata' tra Palazzo Vecchio e gli Uffizi. Le sue antiche vestigia - come recita la targa apposta - sono ancora lì. I suoi archi e le colonne affiorano dal fianco degli Uffizi, da cui è stata definitivamente inglobata nella seconda metà del Cinquecento. Le prime 'mutilazioni' si erano già avute con la costruzione di Palazzo Vecchio e l’allargamento di via della Ninna.

Poi il Vasari ha fatto il resto, inglobando quello che rimaneva nella mole del palazzo degli Uffizi. Anche se in realtà la chiesa ha continuato ad essere consacrata fino alla metà del Settecento, quando, per volere dei Lorena, diventò l’Archivio dei Tribunali. In origine la facciata a cuspide aveva tre porte e un grande rosone. Per l’erudito don Vincenzo Borghini, amico del Vasari, se San Pier Scheraggio non fosse stata trasformata nel tempo, si sarebbe potuta considerare per proporzioni, armonia e perfezione, una fedele rappresentazione della basilica vitruviana.

Oggi dell’antica chiesa resta sostanzialmente solo la navata centrale, restaurata nel 1971. Si chiama Aula di San Pier Scheraggio ed è chiusa al pubblico, salvo aperture straordinarie in occasioni di mostre o eventi. Eppure al suo interno si celano dei veri tesori. Appena entrati troviamo ad accoglierci Dante, Boccaccio e Petrarca. Ma anche Pippo Spano, Farinata degli Aberti e Niccolò Acciaiuoli. Sono parte del noto ciclo di affreschi quattrocenteschi di Andrea del Castagno.

Gli 'Uomini Illustri' recuperati nel 1847 da Villa Carducci di Legnaia, e agli Uffizi dal 1969. Poi si passa ai monumentali dipinti del Cagli e Guttuso, la Battaglia di San Martino (1936) e la Battaglia di Ponte Ammiraglio (1951-52). E, dulcis in fundo, sotto l’antica abside romanica in pietra forte campeggia una meravigliosa Annunciazione del Botticelli del 1481, affresco staccato nel 1920 dalla loggia della chiesa dello Spedale fiorentino di San Martino alla Scala.

Un paio di metri sotto i nostri piedi, un accurato restauro ha rimesso in luce i resti e le stratificazioni fino a scoprire un ambiente affrescato della Florentia romana e una chiesa longobarda. Con i lavori del soprintendente Nello Bemporad del 1971 è venuta alla luce una scalinata per l’intera larghezza della nave centrale che discende alla cripta. La basilica romanica è stata costruita sulle fondamenta di un edificio sacro del IX secolo. Consacrata nel 1068 e fino al 1313 è stata sede dei Consigli comunali. Teatro di memorabili orazioni pubbliche di Dante e Boccaccio, è stata a lungo il luogo prescelto per l’elezione del Gonfaloniere di Giustizia e dei Priori delle Libertà.

La chiesa era affrescata con una famosa Madonna con Bambino di Cimabue. Quella chiamata poi Madonna della Ninna Nanna per la struggente tenerezza con cui Maria sembra cullare il Bambino per farlo addormentare. Sarà proprio quest’opera a dare il nome a via della Ninna.
Un ringraziamento particolare va a Giulio Cocollini, uno dei 4 capiservizio degli Uffizi, che ci ha accompagnato in questa speciale visita deliziandoci con salaci osservazioni.

Fonte: Quotidiano Il Firenze del 19 Gennaio 2009

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