Cimitero degli Inglesi Firenze

Svetta nel traffico di Piazzale Donatello ed è il simbolo di un '800 anticonformista. Ha ispirato l'Isola dei morti di Bocklin, l'ossessione di Freud, Lenin e Hitler. E' qui che sono sepolti artisti e filosofi, ma anche schiavi e domestici. Molti intellettuali che qui riposano lottarono per abolire la schiavitù; anche Obama è stato invitato a visitarlo.

È il Cimitero degli Inglesi ad aver ispirato L'Isola dei Morti, il celeberrimo dipinto di Arnold Bocklin. Tra il 1180 e il 1886, il pittore svizzero - che vi ha sepolto la figlioletta di appena 6 mesi - è riuscito a farne ben 5 copie. Il capolavoro romantico è stato poi ripreso da artisti come Dalì, De Chirico, Rachmaninov e, più recentemente, anche da H. R. Giger, l'autore delle scenografie di Alien. Il quadro era l'ossessione di Freud, Lenin e Adolf Hitler, che arrivò a comprarne la terza copia.

La ragione è da ricercarsi con probabilità nella sua possente forza onirica. Quella che continua a sprigionare la montagnola svettante in mezzo al traffico di Piazzale Donatello. Lo stesso Zeffirelli vi apre il suo Un tè con Mussolini. Nonostante gli interventi di Giuseppe Poggi (che ha demolito le mura per creare i Viali di Circonvallazione all'epoca di Firenze capitale) abbiano modificato il suo perimetro da poligonale ad ovale e sostituito con una cancellata il muro coperto di edera che lo cingeva. Ancora oggi quest'isola di 'immortalità' esercita il suo fascino anche su chi vi sfreccia distrattamente.
è l'immortalità dell'eleganza, del talento, della sensibilità. Vi riposano ben 1409 tra pittori, scultori, poeti e filosofi di 16 nazioni diverse. Il cimitero ecumenico è stato fondato dalla Chiesa Evangelica Riformata Svizzera - a cui tuttora appartiene - nel 1827, per dare sepoltura a chiunque non fosse ne' cattolico, ne' ebreo. Fino ad allora per protestanti ed ortodossi l'unico posto accessibile era il Cimitero degli Inglesi di Livorno.

Ospita personalità di prim'ordine. Prima tra tutte la poetessa inglese Elisabeth Barret Browning, ma anche Giampietro Viessuex, il filosofo Sismonsi, lo storico Davidsohn. E fiorentini blasonati come Giulia Guicciardini e suo fratello Piero, costretto all'esilio per la sua fede protestante. Nel 1877 il cimitero venne chiuso per le leggi che vietavano la sepoltura nelle città. Quando ha chiuso i battenti, dopo cinquant'anni, era già diventato il custode della memoria 'di un Ottocento cosmopolita e non conformista' che ha onorato Firenze. Così poco conformista da voler dare una sepoltura anche ai domestici.
Come Nadezhda De Santis, una schiava nera della Nubia condotta quattordicenne a Firenze dalla spedizione dell'egittologo Jean-Francois Champollion in Egitto. Sì perché molti degli intellettuali che qui riposano lottarono per abolire la schiavitù.

Sulla tomba della Browning, realizzata da Frederic Leighton, compare la catena spezzata della schiavitù. Lo stesso Barack Obama è stato appena invitato a visitare questo luogo per quello che rappresentano le sue memorie.
Ora, non tutti sanno che il magnifico cimitero monumentale è stato riaperto. Il primo a trovarvi sepoltura dal lontano 1877 è stato il coreografo russo Poliakov nel 1996. Da allora il Comune ha autorizzato 500 nuove sepolture, ma solo per le ceneri. Chiunque lo desideri può richiedere di riposare in questo luogo, ma il prezzo è doppio rispetto ai normali cimiteri. I fondi serviranno ad avviare i restauri. Il Cimitero degli Inglesi è visitabile tutti giorni dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 17.

Fonte: Quotidiano Il Firenze del 2 Febbraio 2009

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