Biblioteca delle Oblate Firenze

Un intervento di ristrutturazione da oltre 5 milioni di euro terminato nel 2004, ha fatto dell’ ex convento di via sant’Egidio una signora biblioteca degna delle grandi capitali europee. Tre livelli di oltre tremila metri quadrati di superficie, con sale allestite a scaffale aperto con divanetti per la lettura, postazioni informatizzate per la consultazione dei cataloghi e per la navigazione in internet, spazio per i bambini e le famiglie, edicola, caffetteria. Un luogo con una precisa identità che si è dispiegata con continuità nel corso dei secoli.

La costruzione del convento delle Oblate o più correttamente 'conservatorio', dato si trattava di una congregazione laica, è stata contemporanea all’ospedale di Santa Maria Nuova, che ha visto il suo primo nucleo già alla fine del Duecento. 'Oblata' è 'colei che si è offerta', ossia che ha dato la propria vita all'opera di assistenza. Le oblate si dedicavano alla cura delle malate e ad una serie di attività necessarie a tutto l'ospedale, come la tessitura e la lavatura della biancheria e la preparazione del cibo.
Per questo vivevano negli edifici di fronte all’ospedale, a cui erano collegate da un passaggio sotterraneo sotto l’attuale via S.Egidio. Proprio nel primo Trecento è stata realizzata la parte più bella della struttura, quella del chiostro, dei cortiletti, delle terrazze e dell’altana da cui si gode la bellissima vista sulla Cupola di Santa Maria del Fiore.

Le pie donne ci sono rimaste fino al 1936, quando, divenute un ordine religioso vero e proprio nell’ambito del riassetto interno alla Chiesa, sono state trasferite al nosocomio di Careggi. È stato allora che l’edificio è stato venduto al Comune di Firenze. Divenendo, dagli anni Cinquanta, sede della Biblioteca Comunale Centrale, oggi inglobata nel grande riassetto come sezione di Conservazione e Storia locale della nuova biblioteca.

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Quante giornate passate in questa biblioteca a studiare per gli esami dell'università, quanti bei ricordi...

Azzurra

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