Chiesa Americana di Saint James Firenze
Via Bernardo Rucellai, 9 - 50123 Firenze
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La chiesa fiorentina del 'guru' di Wall Street, mister John Pierpont Morgan, quello della JPMorgan Chase & Co. Un fuoriclasse degli affari, che arrivò ad aiutare perfino il governo degli Stati Uniti in vari momenti di difficoltà economiche. Un magnate della siderurgia, un geniale banchiere, artefice di importanti fusioni come quella che partorirà la creazione della General Electric. Era noto per la sua abilità nel risanare imprese in perdita, fino a stravolgerne il destino e farne case history di successo.
Non solo. John Pierpont Morgan era un filantropo e un grande collezionista di opere d'arte. Ed aveva fortemente voluto e sostenuto la nascita della Chiesa Americana di Saint James. Accadeva cent'anni fa. Volle soprintendere personalmente al progetto. La prima pietra veniva posta il 23 aprile del 1908 davanti agli storici giardini degli Orti Oricellari. Il progetto fu affidato all'architetto Riccardo Mazzanti, che nella stessa via Rucellai aveva già realizzato l'elegante palazzo Cesaroni.
La chiesa, a tre navate, veniva consacrata l'8 settembre del 1911. Un bell'esempio di neogotico di matrice anglosassone del primo novecento. Con un enorme rosone in vetro policromo che campeggia sulla facciata. Lo stile neomedievale si estende anche agli edifici contigui, come la casa del pastore, quella del portiere e la carriage house. Tra i quali si intravede un piccolo giardino all'italiana.
La chiesa è stata chiusa durante il secondo conflitto mondiale e poi riaperta con l'arrivo degli americani a Firenze. Da allora è sempre stata un punto di riferimento per la comunità americana della città. Oggi ha la funzione di centro informazioni, possiede due fornite biblioteche, vi si organizzano concerti e varie attività sociali. Ma Saint James - come non ricordarlo - è stata anche sotto i riflettori della stampa internazionale. Era il 6 giugno del 1992 quando nella chiesa neogotica di via Rucellai si celebrava il matrimonio dell'anno. Gli sposi erano il duca bianco e la sua principessa somala. David Bowie e Iman.
La rockstar trasformista e la sua gazzella nera dovevano unirsi in gran segreto, ma la notizia era trapelata. Fu allestito un servizio d'ordine dell'ultim'ora. Cordoni di poliziotti e di carabinieri facevano entrare nel giardinetto della chiesa le auto blu con a bordo un manipolo di vip come Bono Vox, Brian Eno o Yoko Ono. Ragazzini urlanti si arrampicavano ovunque pur di poter dare un'occhiata. Impossibile. Bowie, con un elegantissimo tight di Thierry Mugler, arrivava alle 14.30 nascosto dentro una limousine corazzata con vetri schermati.
La chiesa era invasa da un oceano di gigli bianchi e attrezzata con sistemi di sicurezza, cellule fotoelettriche, tendoni sulla facciata, mentre per un paio d'ore anche il passaggio degli autobus veniva deviato.
Saint. James è una chiesa episcopale, il ramo americano della Comunione Anglicana, ed è membro della Convocazione delle Chiese Americane in Europa. è aperta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12,30 e la domenica mattina si celebra la Santa Eucarestia con tanto di musica alle 9 e alle 10.30.
Fonte: Quotidiano Il Firenze del 20 Aprile 2009
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