Cappella dei Magi Firenze

Nel palazzo in via Cavour, sede della Provincia e della Prefettura, si nasconde un tesoro: La Cavalcata Dei Magi. Un capolavoro senza tempo. Qualcuno credeva che tra i tanti personaggi raffigurati ci fosse anche il conte Dracula. L'ipotesi poi fu subito smentita.

Un cenno di assenso e si può accedere coi minuti contati in questo piccolo e prezioso scrigno. Entriamo in punta di piedi, trattenendo il respiro. Il ciclo pittorico che copre interamente le pareti è da togliere il fiato. Siamo nella Cappella dei Magi di Benozzo Gozzoli, al piano nobile di Palazzo Medici Riccardi, sede della Provincia di Firenze e della Prefettura.

L'allievo fiorentino del Beato Angelico lo ha affrescato tra il 1459 e il 1460. Tutta la dinastia medicea al potere e la sua corte di filosofi neoplatonici è raffigurata in questi favolosi affreschi. Da Piero Il Gottoso, committente dell'opera, al padre Cosimo Il Vecchio. Non mancano i giovani Giuliano e Lorenzo Il Magnifico, idealizzato in uno dei Re Magi a cavallo e con le sue vere sembianze accanto al fratello.

Curiosamente, ci sono ben due autoritratti del pittore, Benozzo. Dai servitori di pelle scura abbigliati con strani pantaloni dalle gambe di colori diversi, deriverebbe - pensate un po' - il termine 'divisa'. Si è affacciata nel 2003 anche la bizzarra ipotesi del ricercatore Mario Valdes Di Botton secondo cui nell'affresco sarebbe ritratto Vlad di Wallachia, conosciuto anche come Vlad Tepes, o Vlad l'Impalatore.

Per intendersi, stiamo parlando del mitico vampiro Dracula, che potrebbe addirittura essere stato alleato di Papa Pio II nello scontro con i Turchi che all'epoca avevano raggiunto il Danubio. Una tesi decisamente smentita poco dopo dalla dottoressa Francesca Gargani, esperta storica e guida turistica di Firenze.

La Cavalcata dei Magi fa riferimento a diversi avvenimenti storici. Vengono rappresentati il Concilio di Firenze del 1439, che porterà dall'oriente un ricco e sfarzoso corteo di personalità ed animali esotici, e l'arrivo nel 1459 di Papa Pio II Piccolomini per promuovere una nuova crociata.
Ma si scorge anche la celebrazione della Confraternita dei Magi ospitata in San Marco e posta sotto il patronato dei Medici. Valori religiosi e civili si mescolano perfettamente, basti pensare alla splendida biblioteca del convento di San Marco progettata in quegli anni come nuovo centro di cultura, e realizzata a tre navate, proprio come una vera e propria chiesa.

A chiarire meglio questo punto interviene proprio la dottoressa Gargani: «Ricordiamoci che nel 1194 Federico I Barbarossa aveva punito i milanesi che avevano osato ribellarsi al potere del Sacro Romano Impero portandosi via le reliquie dei Re Magi a Colonia.
L'importanza del tema dei Magi nella Firenze del Quattrocento fa capo agli appetiti politici e ai conflitti di interessi tra le più potenti famiglie in circolazione. A fronteggiarsi sono Palla di Nofri Strozzi e Cosimo Il Vecchio dei Medici.

La Confraternita dei Magi di San Marco - continua a spiegare l'esperta - nasce originariamente come centro culturale in opposizione a quella che voleva realizzare lo Strozzi in Santa Trinita e su questa finisce poi per avere la meglio. I Magi, re pagani, sono in realtà gli stessi Medici che aspirano a diventare i 'Re di Firenze'. Il ripristino di queste festività con imponenti cortei e celebrazioni non serve solo a rivelarlo agli amici più intimi della famiglia, ma diventa un attacco frontale diretto agli Strozzi».
Per chiunque non l'avesse ancora vista o volesse comunque ammirarla di nuovo, la Cappella dei Magi è aperta tutti i giorni dalle 9 alle 19, con giorno di chiusura il mercoledì.

Fonte: Quotidiano Il Firenze

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