Biblioteca degli Uffizi Firenze

Una sontuosa biblioteca che raccoglie 76mila libri, tra cui 470 manoscritti pregiati come la prima e rarissima edizione delle Vite del Vasari, datata 1550. In questi saloni vi hanno studiato i più grandi dotti della nostra storia. Nel 1998 la collezione ha traslocato in uno spazio dedicato a Magliabechi, l'erudito bibliotecario alla corte dei Medici.

Non tutti sanno che nel cuore degli Uffizi c'è una sontuosa biblioteca. Raccoglie i volumi di studio e documentazione della galleria di pittura. Ben 76mila libri, tra cui 470 manoscritti pregiati come la prima e rarissima edizione delle Vite del Vasari, datata 1550. Una collezione formidabile annessa alla Soprintendenza Speciale del Polo Museale di Firenze e conservata per lungo tempo nei ridotti del Teatro Mediceo attiguo al Gabinetto Disegni e Stampe del Museo.

Dal 1998 la raccolta è stata collocata in un altrettanto magnifico contenitore. Il salone dell'ex biblioteca Magliabechiana. Antonio Magliabechi è stato il primo bibliotecario di casa Medici. Studioso erudito, è riuscito a raccogliere quasi 30mila volumi personali. A causa dei suoi molteplici interessi in ogni campo, è stato sospettato di eresia dall'Inquisizione. La sua personale collezione lasciata in eredità alla città, ha costituito il nucleo originario dell'odierna Biblioteca Nazionale.

Curiosa è la storia di questo grandioso salone 'magliabechiano' che ha visto pensare, leggere e trascrivere per quasi 200 anni i più illustri studiosi italiani e stranieri. Anticamente era sede del cosiddetto Teatrino della Baldracca. Il teatro cinquecentesco che prendeva il nome dal malfamato quartiere di osterie e bordelli su cui sorgono gli Uffizi e dove si esibivano gli attori della Commedia dell'Arte, istrioni degli spettacoli popolari. Fu Pietro Leopoldo a darlo in carico alle sobrie cure di Giovan Battista Foggini nel 1743. Al Foggini appartiene anche il progetto delle scaffalature e delle librerie, tuttora originali.

Il restauro di una decina di anni fa ha inoltre riportato alla luce una serie di affreschi inneggianti all'etica e alla cultura ed in polemica l'antico uso del locale, notiamo la Sapienza che scaccia la Lascivia. La collezione attuale consta di diverse sezioni. I libri antichi, gli inventari della galleria, tra cui il primo inventario della Tribuna degli Uffizi, i manoscritti, le prime e preziosissime 'guide'. Una quantità impressionante di biografie di artisti. Volumi su musei, collezioni pubbliche e private, di approfondimenti riguardanti tutto il territorio della provincia. Ma anche i cataloghi delle mostre a cui gli Uffizi 'presta' le sue opere, in tutto il mondo. Inoltre il catalogo della biblioteca degli Uffizi è automatizzato dal 1996, nell'ambito della banca dati Iris (www.iris.firenze.it/ita/bsu_i.html).
Iris è un'associazione interbibliotecaria che comprende: la Biblioteca Berenson di Villa I Tatti, la Biblioteca della Fondazione Roberto Longhi, la Biblioteca dell'Istituto Olandese di Storia dell'arte, la Biblioteca dell'Opificio delle pietre Dure, la Biblioteca dell'Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento e la Biblioteca dell'Università Internazionale dell'arte.
«Purtroppo in questo periodo siamo aperti solo un giorno alla settimana, il venerdì dalle 9 alle 13», ci spiega la squisita dottoressa Luisa Montanari, vice direttrice della biblioteca. La causa è quella di una carenza cronica di personale a cui si aggiungono in questi mesi i corsi di aggiornamento che distolgono buona parte delle risorse. L'ingresso è riservato agli studiosi e agli studenti con lettera di accompagnamento.

Fonte: Quotidiano Il Firenze del 16 Marzo 2009

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Commenti

Biblioteca bellissima

La biblioteca degli Uffizi di Firenze custodisce un patrimonio di valore inestimabile... L'ambiente è davvero bellissimo!

Anonimo

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