Cenacolo di Fuligno Firenze

Via Faenza. Alla scoperta del museo gratuito che custodisce l'Ultima cena del Perugino. Fu la prima sede del museo Egizio e ricovero delle opere danneggiate dall'Alluvione.
A due passi da via Nazionale, in quell'area frenetica compresa tra la stazione Santa Maria Novella, il mercato di San Lorenzo e la Fortezza da Basso. Il Cenacolo di Fuligno è nascosto proprio in quel dedalo di strade, al civico 42 di via Faenza. Pochi passi e il marasma è alle spalle, un austero silenzio regna nell'aula monumentale del refettorio francescano. Il Cenacolo, oggi museo ad ingresso libero aperto ogni martedì, giovedì e sabato dalle 9 alle 12, è uno dei più belli di Firenze.

Non c'è bisogno di essere esperti per godersi l'affresco dell'Ultima Cena che campeggia in fondo alla sala. Affrescata dal Perugino alla fine del Quattrocento, l'opera è stata a lungo attribuita a Raffaello. Ma già nell'Ottocento lo storico tedesco August Schmarsow ha supposto che si trattasse di un Perugino, tesi poi riconfermata nel 2005 dallo storico Padovani. Il refettorio era quello del convento 'delle contesse'.

Le consorelle, che erano tutte di origine nobile, si erano riunite per volere di Ginevra dei Bardi, moglie e vedova di Albertaccio degli Albertacci. La struttura dell'ex convento oggi ospita l'Asp, Azienda Pubblica per i Servizi alla Persona, conservando un po' quella che è sempre stata una vocazione sociale a servizio della marginalità. Alcune aree, le più belle, sono rimaste comunque fruibili, come l'elegante chiostro e il grazioso giardino. Assai rimaneggiata, la chiesa sconsacrata è dedicata spettacoli e piccole rappresentazioni teatrali.
A breve vi farà il suo ritorno, fresco di restauro, un bel crocifisso ligneo di Benedetto da Maiano, mentre ci si può ancora godere una magistrale tavola di Alessandro Allori, che andrà presto a Palazzo Strozzi per la mostra dedicata a Bronzino.

Notevoli le sale al piano nobile affrescate da Bicci di Lorenzo, dove accanto agli affreschi si possono ammirare anche i disegni preparatori dell'artista. Il primo piano è attrezzato per ospitare eventi e congressi nella originale sala blu o nel curioso ambiente ricavato dall'ex stenditoio medievale. Il convento è stato smantellato ai primi dell'Ottocento e donato dal granduca Leopoldo II di Lorena alla Congregazione di San Giovanni Battista che ne ha fatto un educatorio per orfane e fanciulle povere. Il refettorio invece ha visto vicende alterne, passando da laboratorio della seta a rimessa per la verniciatura della carrozze.

Solo nel 1843, quando si è scoperto l'affresco, è stato ricomprato dal granduca per essere successivamente trasformato in museo. Prima sede dei musei Egizio ed Estrusco, ha raccolto dopo la seconda guerra mondiale la collezione Feroni. In seguito all'alluvione è diventato il ricovero delle opere danneggiate in attesa di restauro. L'attuale allestimento del cenacolo risale al 2000.

Fonte: Quotidiano Il Firenze dell'8 Febbraio 2010

Apertura: martedì, giovedì e sabato ore 9-12

Ingresso gratuito.

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