Cappella dei Principi Firenze

La Cappella dei Principi venne aggiunta al presbiterio e al coro della Basilica di San Lorenzo perché fosse, in qualche modo, una sorta di terza sagrestia; il Cappellone e la cripta furono iniziati nel 1604 da Ferdinando I e conclusi solo nel nostro secolo. Nel volgere degli anni videro il concorso, per la loro ideazione e realizzazione, dei principali architetti, decoratori, pittori e scultori fiorentini, dal Buontalenti a Gherardo Silvani, da Giovanni de' Medici al Nigetti (questi ultimi due realizzatori del progetto definitivo), dal Balatri al Foggini, ai Tacca, dal Fortini ai Ruggieri, dal Cambray Digny, al Cacialli, da Pietro Benvenuti a Giuseppe Martelli, dal Poccianti al Giraldi.

La cripta, sottostante la Cappella dei Principi, è costituita da un ottagono, in cui sono alternativamente inserite esedre semipoligonali e tribunalia, esternamente strette tra contrafforti quadrangolari qualificati da specchiatture di marmo. La parte superiore del Cappellone fu conclusa solamente attorno al 1740 da Ferdinando e Giuseppe Ruggieri, che vi inserirono le caratteristiche e marmoree finestre a campana e le lesene d'angolata.
L'ambiente venne coperto mediante una grande cupola che, nel progetto originario, doveva richiamarsi a quella del Brunelleschi in S. Maria del Fiore (i costoloni e la lanterna non verranno mai realizzati).

Gli affreschi dell'intradosso, però, risalgono solamente al 1828-'37 e li dobbiamo a Pietro Benvenuti: sostituiscono i mosaici originariamente previsti a decorazione di tale cupola.

Dal 1869 il Cappellone dei Principi costituisce parte integrante del Museo delle Cappelle Medicee, in cui il gioiello maggiore è indubbiamente rappresentato dalla Sagrestia Nuova.

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