Colonna di San Zanobi Firenze

Costruita per celebrare il miracolo di San Zanobi, tanto amato dai fiorentini. La pianta rifiorì dopo essere stata sfiorata dalla reliquia. La storia vive oggi nel monumento in piazza San Giovanni. Travolto dall'alluvione del 1966, soffocato dal traffico per decenni, ora è tornato a vita nuova. L'altra disavventura nel 1501 cadde a terra la croce, durante i preparativi della festa di San Giovanni. La pedonalizzazione, avvenuta in ottobre del 2009, ha liberato dalla auto la piazza più bella del mondo.

Tra una gelida giornata di gennaio di mille e duecento anni fa e un olmo fioriva. In una piazza San Giovanni senza Duomo, alle spalle di un Battistero ancora spoglio dei suoi eleganti marmi policromi, le reliquie di un santo davano luogo al miracoloso prodigio. Non era un santo qualunque, lo chiamavano l'Apostolo della città di Firenze. Zenobio amato e veneratissimo dai fiorentini, era vissuto tra il IV e il V secolo. Più conosciuto come San Zanobi, era stato vescovo di una Firenze in cui si parlava ancora il latino.
Alla sua morte fu sepolto con tutti gli onori nella chiesa di San Lorenzo, la prima cattedrale della città. Quattro secoli dopo, il giorno 26 gennaio di un non meglio precisato anno del IX secolo, un gruppetto di fedeli in religioso silenzio trasportava le reliquie del santo a Santa Reparata, la chiesa tanto cara ai fiorentini che sorgeva in piazza San Giovanni, dove oggi c'è il Duomo.

Partito da San Lorenzo, il corteo varcava le mura di Firenze dalla Porta Contra Aquilonem, una delle quattro porte romane (quella a nord), che si trovava dove oggi inizia via Borgo San Lorenzo. Passando dietro il Battistero, sospinto tra le ali di folla e gli alberi della piazza, il sarcofago del santo sfiorò le fronde secche di un olmo che al solo contatto cominciò a rifiorire. La gente accorse curiosa, anche dalle campagne, per assistere allo straordinario miracolo e da quel giorno Santa Reparata divenne la nuova sede vescovile di Firenze.

Il tronco di quell'albero fu usato per scolpire un crocifisso, che attualmente si trova nella chiesa di San Giovannino dei Cavalieri in via San Gallo, o forse venne usato per un dipinto del Maestro del Bigallo, che raffigura le gesta di San Zanobi. Altre leggende datano il miracolo al 26 gennaio del 429 e si basano sul racconto del vescovo Andrea. Ma, anche se non esistono prove concrete, l'episodio è collocato dagli storici nel IX secolo.

A ricordare il miracolo si erge fiera, con il suo fusto in granito, la Colonna di San Zanobi. In verità, quella che oggi vediamo, è una ricostruzione del 1334. La terribile alluvione del 1333 che spazzò tutti i ponti di Firenze, travolse inesorabilmente l'originale, distruggendola. Nel 1375 fu aggiunta un'iscrizione sul fusto che ricorda la leggenda di San Zanobi. Nel 1501, però, cadde a terra la croce, durante i preparativi della festa di San Giovanni.

Dopo tutte queste vicissitudini la colonna ha passato gli ultimi due secoli strizzata dai miasmi di un traffico che col tempo si è fatto sempre più roboante. Recentemente è stata anche minacciata dalla tramvia, che proprio da lì sarebbe dovuta passare. Poi la svolta. Dall'ottobre del 2009 la colonna si gode finalmente una meritata tranquillità. Da quando cioè tutta l'area del Duomo è stata pedonalizzata, lasciando le auto lontane dalla piazza più bella del mondo. Ciò che resta dell'antica chiesa di Santa Reparata si trova oggi sotto la cattedrale di Santa Maria del Fiore.
Si accede da una scala interna al Duomo e, solo dopo aver comprato il biglietto, ci si immerge in un viaggio unico. Li sotto c'è anche la tomba di Filippo Brunelleschi.

Fonte: Quotidiano Il Firenze del 1 Febrraio 2010

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