Ospedale degli Innocenti Firenze
Piazza della Santissima Annunziata - 50122 Firenze
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Dopo la metà del XV secolo vennero aggiunti dieci tondi in terracotta di Andrea della Robbia.
Nel loggiato sopra il portico troviamo un piccolo museo delle opere d'arte raccolte nei secoli grazie a donazioni. Nel museo troviamo affreschi staccati e opere di Sandro Botticelli, Luca della Robbia, Piero di Cosimo e vi si ammira la bella Adorazione dei pastori di Domenico Ghirlandaio, maestro di Michelangelo.
Dopo l'alluvione di Firenze del 1966 è stato restaurato cercando di riportare in vista le strutture del complesso del XV secolo.
L'ospedale degli Innocenti è la prima istituzione di questo genere in Europa (1419). Ideato per curare e allevare i bambini orfani o abbandonati e dar loro un mestiere, lo "Spedale" fu edificato al tempo della Repubblica fiorentina per volontà dell'Arte della Seta, che lo finanziò interamente, e affidato a Brunelleschi, che qui realizzò un esempio armonico e razionale di architettura ospedaliera nell'insieme di chiostri, portici, refettori, dormitori, infermerie e "nursery". In questo edificio Brunelleschi mirò prevalentemente alla funzionalità, e si valse così di uno dei primi esempi di architettura modulare, che tuttavia nell'estetica rinascimentale non poteva che risultare piacevole, data la costante ricerca, da parte dell’arte di questo periodo, di equilibrio e di armonia geometrica. Il chiostro vede infatti una precisa equivalenza fra la corda dell'arco, l'altezza delle colonne e la profondità del portico, un’uguaglianza fra le tre dimensioni che crea per ogni campata un modulo spaziale cubico, geometricamente perfetto, la cui ritmica successione genera una cristallina purezza d'insieme.
La struttura è caratterizzata da un porticato rettilineo con accesso ad un cortile quadrato con due edifici rettangolari (la chiesa e la sala dei letti). Il Piano sotto è composto da saloni adibiti alla scuola e da un'officina. La facciata è caratterizzata da archi sorretti da colonne corinzie. Il porticato ha valore urbanistico poiché funge da cerniera tra l'orfanotrofio e la piazza.
Nel 1421 veniva eletto Gonfaloniere di Giustizia Giovanni de’ Medici. Il nuovo Gonfaloniere conquistò le simpatie del popolo intraprendendo una politica di opere pubbliche e assistenziali volte a dotare le città di attrezzature civili che si affiancassero a quelle religiose per sopperire alle nuove esigenze sociali.
Nel programma edilizio venne compresa la costruzione dell’Ospedale degli Innocenti. Occupa un lato di una piazza; ma una piazza non è una scatola, è uno spazio aperto e frequentato, non si può chiuderla tra quattro pareti-saracinesche. La facciata di un edificio che ne formi un lato appartiene ugualmente all'edificio e alla piazza, deve mettere in relazione e in proporzione un volume pieno e uno vuoto.
Brunelleschi Pensa alle piazze antiche, porticate; pensa alla funzione urbana e sociale delle logge trecentesche fiorentine, concepite quasi come il simbolo stesso della città, coi suoi spazi comunitari a misura d’uomo. Progetta una facciata porticata o a loggia: una superficie in cui si inscriva una profondità, un piano in cui il volume pieno dell'edificio e il volume vuoto della piazza si compenetrino e si definiscano l'uno in rapporto all'altro «per comparatione», proporzionalmente. La proporzione tra i due volumi è espressa, su quel piano-diaframma, dalla misura degli archi a tutto sesto, dal rapporto tra la loro apertura e l'altezza delle colonne, e dall'apparente, prospettico scalare del piano superiore, a finestre. E’ certo che le conoscenze prospettiche dell’artista poterono consentire la trasposizione dalle prospettive ideali e astratte dei pittori trecenteschi suoi contemporanei, così come le sue conoscenze di statica poterono fargli realizzare la leggerezza strutturale delle arcate, differenziate nettamente da quelle romane e romaniche. Nel portico Brunelleschi introduce le volte a vela in luogo della volta a crociera, che aveva caratterizzato le architetture precedenti, e crea valori spaziali assolutamente originali, che serviranno da modello per tutto il secolo. Le esili colonne sormontate da capitelli corinzi offrono anch'esse nuovi parametri all'architettura rinascimentale che, da Firenze, si diffonderà in Toscana e nel resto d’Italia.
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