Villa Bardini Firenze

Dopo anni di abbandono e degrado, un impegnativo restauro ha riportato a nuovo splendore una delle zone più belle della città. Un'oasi di pace che si estende sulla collina che dalla Corta San Giorgio scende verso l'Arno e che regala un panorama mozzafiato. L'esclusivo spazio oggi ospita un importante centro di esposizione, ma anche un ristorante sulla terrazza e un caffè.

Basta seguire le indicazioni sparse tra gli alberi e si scoprono scorci che tolgono il fiato. Benvenuti nel giardino Bardini, un pezzo di paradiso che si stende placido sulla collina che dalla costa San Giorgio scende verso l’Arno. Da lì è possibile vedere il profilo della cupola del Brunelleschi, Palazzo Vecchio, Santa Croce. L’area verde, delimitata dalle mura medioevali della città, cominciò a vivere davvero nel Duecento, quando la potente famiglia dei Mozzi fece realizzare, nell'area dietro al palazzo principale, un orto murato. Un pendio scosceso, ingentilito da terrazze, così da poter sfruttare lo spazio per l’agricoltura.

Passano quattrocento anni e il giardino venne suddiviso in due parti. La parte est di proprietà dei Mozzi, nella quale spicca, ancora oggi, la grande scalinata centrale che ancora, e la parte ovest di Giovan Francesco Manadori che fece costruire la panoramica villa Manadora. Il parco rimase diviso in due per tutto il Settecento. Due mondi separati, che con il tempo consolidarono le differenze. La parte dei Mozzi più rurale e quella dei Manadori con giardini all’italiana ed una ragnaia di lecci.

Con i passare degli anni, il guardino rimase sempre diviso anche quando cambiarono proprietari. La parte dei Manadori venne acquistata nell’Ottocento da Luigi Le Blanc che la trasformò in un giardino all’inglese, con un laghetto, una piccola cascata e una fontana. Giochi d’acqua collegati tra loro attraverso un canale sotterraneo, scoperto da pochi anni. Nel 1913 l’intera proprietà venne acquistata in blocco dall’antiquario Stefano Bardini che cambiò ancora l'area verde, facendo rifiorire anche la zona appartenuta ai Mozzi, che in quel periodo versava in pessime condizioni. Il nuovo proprietario gli diede una nuova vita, sistemò anche i palazzi affacciati su via San Niccolò, che aveva acquistato insieme.
Nel 2005 il giardino è stato riaperto e oggi risplende rigoglioso. Dopo anni di abbandono e degrado, l'impegnativo restauro ha riportato all’antico splendore una delle zone più belle di Firenze. E anche Villa Bardini è tornata alla città.

Oggi è diventata un importante centro di esposizione. Ad esempio, nella Limonaia, fino al 30 maggio sarà possibile visitare la mostra di opere della Angel Academy of Art, Firenze nell’ambito delle celebrazioni per il primo centenario della nascita del maestro Pietro Annigoni. Sarà possibile ammirare anche 'I legni non finiti' di Giuseppe Gavazzi. Inoltre, fino al 31 gennaio è aperta la mostra 'Vedute di Firenze tra il Seicento e il Novecento dalla collezione dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze'. Ma non c'è solo arte. A villa Bardini c'è anche il ristorante e la terrazza, aperti dalle 18 alle 23, anche a pranzo (sabato, domenica e festivi, chiusi il primo e ultimo lunedi del mese).
Da qui si entra, di sera, a Bardini Contemporanea, area espositiva per l'arte contemporanea a Firenze. Caffè Belvedere segue invece gli orari di apertura e chiusura dei Giardini (dalle 8.15 alle 18.30, fino alle 19.30 da giugno. Chiuso il primo e l'ultimo lunedì di ogni mese).

Orari di Villa Bardini:
Orario Invernale: dal 1/10 al 31/3 da mercoledì a venerdì 10.00 - 16.00 e da sabato a domenica 10.00 – 18.00;
Orario Estivo: dal 1/4 al 30/9 da mercoledì a domenica 10.00 - 18.00.
Giorni di Chiusura tutti i lunedì e martedì


Fonte: Quotidiano Il Firenze del 17 Maggio 2010

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